C’è una parte di Napoli, la più antica, che conserva tesori di inestimabile valore. Stiamo parlando del Tesoro di San Gennaro, patrono della città e vescovo di Benevento, decapitato a Pozzuoli durante le persecuzioni che ebbero luogo nell’era dell’imperatore Diocleziano.
Tutti questi capolavori di eccezionale manifattura sono conservati nel Museo adiacente al Duomo di Napoli e alla Cappella.
Grazie a diverse aziende private e ai fondi europei, nel dicembre del 2003 si è arrivati all’apertura di questo posto incredibile, un museo che supera i 700 metri quadrati di grandezza. Mai prima di allora sono stati resi visibili al pubblico tali magnificenze: la collezione d’arte, infatti, comprende diversi gioielli, statue, tessuti di alto pregio e dipinti di grandissimo valore.
Chiunque avesse intenzione di fare visita al Museo del Tesoro di San Gennaro, può recarsi ogni giorno a partire dalle 9.30 fino alle 18.00, considerando che l’ultimo ingresso disponibile è previsto entro le 16.45.
Per acquistare i biglietti è possibile recarsi direttamente presso la biglietteria del Museo o comprarli online.
I prezzi variano in base alla tipologia di servizio scelto:
– visita di Museo e Cappella, senza guida, al costo di 10€;
– visita di Museo, Cappella e Museo Filangieri, senza guida, al costo di 12€;
– visita del Museo e Cappella, con guida, al costo di 20€;
– biglietto formato famiglia con visita di Museo e Cappella, senza guida, al costo di 20€.
Tutte le famiglie composte da almeno 3 persone avranno diritto a un’agevolazione, e dalla terza persona in poi si pagherà il biglietto ridotto di 5€.
Chi volesse visitare solo la Cappella, senza avere accesso al museo, potrà pagare un biglietto di 4€.
Infine, i minori di 12 anni, accompagnati da un adulto, entrano a titolo gratuito.
Museo del Tesoro di San Gennaro: la storia
Quello di San Gennaro è considerato un vero e proprio tesoro di inestimabile valore; esso conta più di 20 mila capolavori, tra i quali è doveroso ricordare uno dei più importanti, ossia il busto di San Gennaro, realizzato per volontà del re Carlo II d’Angiò nel lontano 1305.
Questo fu considerato un dono per il popolo napoletano, realizzato totalmente da orafi provenzali di grande maestria.
Oltre a questo immenso capolavoro, c’è anche un’altra opera che si è distinta per il suo grande valore antico, ovvero il reliquiario di San Gennaro, utilizzato ancora oggi per trasportare le ampolle che contengono il sangue del Santo Patrono della città di Napoli.
Visitando il museo si potrà anche avere la fortuna di ammirare una delle più importanti collezioni d’argento di tutto il mondo: sono ben 54 le statue d’argento presenti in questo luogo, tra cui spicca la statua dell’arcangelo Michele, costruita a misura d’uomo.
Nella sala dei doni dei sovrani, invece, si possono trovare molti dei preziosi oggetti donati, nel corso dei secoli, dalle famiglie nobili che intendevano rendere omaggio al Santo. Tra questi, famosa è la croce episcopale, realizzata in oro, smeraldi e diamanti; tale gioiello fu donato dai Savoia nel 1878, come segno di riconoscimento per essere sopravvissuti a un attentato nel corso della loro prima visita nella città di Napoli. Durante la permanenza della regina, inoltre, fu inventata, per la prima volta, la pizza Margherita, che prendeva proprio il suo nome e che oggi è conosciuta in tutto il mondo.
Concludendo la visita di questi pregiatissimi capolavori, si arriverà ad ammirare alcune delle opere più preziose di tutto il mondo: la collana e la Mitra di San Gennaro.
La prima è famosa per essere stata arricchita con svariati gioielli, nell’arco di 250 anni, donati dai molti regnanti che si sono susseguiti nel corso di questo tempo e che hanno contribuito a rendere tale collana una vera e propria mappa storica dell’Europa intera.
La Mitra, invece, realizzata da Matteo Treglia, può essere considerata come uno degli oggetti più pregiati al mondo, contando quasi 4 mila pietre preziose, tra cui diamanti, smeraldi e rubini, per un peso totale di ben 18 kg.
La Cappella del Tesoro di San Gennaro: cosa vedere
Una volta terminata la visita del Tesoro di San Gennaro e prima ancora di accedere alla Cappella, è possibile ammirare l’anti sacrestia dedicata al famoso artista partenopeo, Luca Giordano.
Proseguendo, poi, verso l’interno, si arriverà a scorgere il famoso busto di San Gennaro, nei cui pressi si trova la teca con l’ampolla che ne custodisce il sangue.
Questa cappella è stata fortemente voluta dai fedeli napoletani, soprattutto in seguito agli eventi disastrosi che hanno attraversato la città, come la guerra tra Spagna e Francia, l’epidemia di peste e le eruzioni del Vesuvio.
La città di Napoli conserva ancora tutt’oggi una profonda devozione per il suo Santo Patrono, testimoniata dal rito della liquefazione del sangue di San Gennaro che si ripete per tre volte l’anno; quando il sangue, all’interno dell’ampolla, diventa liquido, è segno che la protezione del Santo è sempre presente e che sono scongiurati eventi nefasti per la popolazione partenopea.