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Dove è custodito il Tesoro di San Gennaro a Napoli?

Brillanti e rubini, smeraldi, zaffiri e diamanti, bronzo, argento e oro: uno dei tesori più preziosi del mondo è il tesoro di San Gennaro, il Santo Patrono di Napoli.

Le pregiate collezioni dei reali d’Europa e perfino il grande tesoro degli zar, faticano a competere con tanta magnificenza. Tra gioielli, crocefissi, calici, statue e altre inestimabili ricchezze, il tesoro di San Gennaro è composto da oltre 21.000 pezzi, tutti custoditi dal popolo napoletano ed esposti ai fedeli e al pubblico presso il Museo del Tesoro di San Gennaro, proprio accanto al Duomo di Napoli.

Bellissimo, incredibilmente ricco e ammaliante, il tesoro di San Gennaro racconta anche una storia unica, cioè quella del grande amore tra il popolo napoletano e il suo Santo Patrono. Nel 1525, infatti, Napoli era tormentata dalle scosse del Vesuvio e dalla guerra degli angioini e, per liberarsi da queste sciagure, il popolo chiese aiuto proprio a San Gennaro: la grazia fu concessa e in cambio i napoletani cominciarono a donare al Santo incredibili ex-voto di grande valore, costruendo anche una cappella in suo onore.

Dono dopo dono, il tesoro crebbe a dismisura e nel 1527 i cittadini di Napoli firmarono un contratto con il quale si dichiaravano proprietari della cappella e custodi del tesoro. Caso più unico che raro in tutto il mondo, il tesoro di San Gennaro non appartiene, infatti, a re, regine o uomini di stato, ma è di tutti gli uomini e le donne di Napoli, che lo custodiscono di generazione in generazione, facendosi rappresentare dalla Deputazione che amministra i beni del Santo.

Nei secoli il tesoro si è arricchito sempre di più: chiunque, di passaggio a Napoli, chiedesse o ottenesse la grazia di San Gennaro, ringraziava il Santo con un ex-voto prezioso,come fecero anche Umberto I di Savoia e la regina Margherita che, giunti per la prima visita ufficiale a Napoli in qualità di sovrani d’Italia e scampati a un attentato, vollero ringraziare San Gennaro, facendo dono al Tesoro della meravigliosa Croce episcopale in oro, diamanti e smeraldi. Come i Savoia, furono anche molti altri i sovrani europei che donarono ex-voto a San Gennaro per ringraziarlo e omaggiarlo, da Ferdinando II di Borbone allo stesso Napoleone Bonaparte. Papa Pio IX sentì di esprimere la propria gratitudine alla città che lo aveva protetto durante la sua fuga da Roma, donando a San Gennaro un calice di inestimabile valore.

Tra i pezzi forti della collezione c’è la collana di San Gennaro, forse la collana più preziosa del mondo, realizzata nel 1679 da Michele Dato, orafo capace di creare un gioiello in 13 maglie d’oro e diamanti. Per impreziosire il busto di San Gennaro, poi, fu donata la Mitra, uno degli ornamenti più famosi e impressionanti di tutto il Tesoro. Anelli, spille, croci e altri oggetti preziosi sono gli altri oggetti che fanno parte della collezione.

San Gennaro è il Patrono di Napoli, una presenza costante nella vita dei cittadini, che si rivolgono a lui per conforto, per chiedere la grazia o anche solo per chiacchierare nei momenti del bisogno.

La storia di San Gennaro è una storia antica, che inizia nel III secolo d.C. in Campania. San Gennaro diventa Vescovo di Benevento, amato dai credenti e rispettato dai non credenti; rifiutandosi di rinnegare la propria fede, subì il martirio sotto l’imperatore Diocleziano e fu decapitato a Pozzuoli: era il 19 Settembre del 205 d.C. e da allora il culto di San Gennaro si è espanso in tutto il mondo cattolico, creando in particolar modo a Napoli un legame fortissimo con la popolazione.

La Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro è uno dei simboli terreni dell’amore tra i napoletani e il Santo Patrono: per realizzarla furono chiamati artisti tra i più prestigiosi del Seicento, come il Domenichino e il Lanfranco

Il Tesoro di San Gennaro, da sempre custodito dalla Deputazione presso il Duomo, fu nascosto nei Musei Vaticani a Roma durante la Seconda Guerra Mondiale, ma subito dopo la fine del conflitto fece ritorno nella sua città. Mai mostrato al pubblico fino al 2003, è visibile oggi presso il Museo del Tesoro di San Gennaro in via del Duomo. Se desiderate ammirare coi vostri occhi lo splendore dei gioielli di San Gennaro e la devozione dei fedeli nei secoli, ma anche la bellezza del Duomo e della Cappella, potete prenotare una visita guidata oppure prendere un’audioguida direttamente sul posto, scoprendo l’omaggio che gli artisti di oggi, scrittori e registi, attori, cantanti e musicisti, hanno fatto al Santo Patrono di Napoli, prestando voce e opera al Tesoro di San Gennaro.

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