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Abbazia di San Michele Arcangelo a Procida: orari di visita

Indipendentemente dalle tue inclinazioni religiose, c’è qualcosa di innegabilmente terapeutico nello staccarsi dalla vita normale e guardarsi dentro, e noi di viaggi-religiosi.it abbiamo ciò che fa al caso tuo per fare proprio questo. Un luogo di guarigione spirituale ma anche di grande ispirazione per ampliare i propri orizzonti e avere nuove prospettive è l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Procida.

Borgo senza tempo tra limoni e fichi d’India

Procida ha il fascino di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato. L’isola più piccola, autentica e colorata del Golfo di Napoli, appare all’improvviso con le sue case colorate che si specchiano sul mare, gli alberi di limoni e le stradine che raggiungono il borgo fortificato di Terra Murata nel punto più alto dell’isola, a 91 metri sul livello del mare. Questo borgo, il più antico dell’isola, risale al Medioevo quando la popolazione scelse di rifugiarsi sul promontorio per difendersi dalle incursioni di pirati e nemici. Il luogo era naturalmente difeso da mura a picco sul mare e fu in seguito più volte fortificato con ulteriori mura e torri di avvistamento. Proprio questo meraviglioso scenario accoglie l’Abbazia di San Michele, fondata nel 1026 e solo successivamente, intorno alla fine del XV secolo, dedicata a San Michele Arcangelo patrono dell’isola.

L’imponente abbazia fu originariamente costruita da quattro monaci benedettini intorno al VII secolo. Sebbene sia stata distrutta e ricostruita per ben due volte, nell’ XI e XVI secolo, domina ancora l’isola sulla scogliera di Terra Murata. Circondata da potenti rocce, l’abbazia ha dato riparo sicuro ai tanti pescatori locali dalle incursioni dei pirati per lunghissimi anni. Oggi, il monastero riesce a stupire ancora per la sua monumentalità e completezza, più simile ad una vera fortezza che alla dimora dello spirito.

Perle e tesori vista mare

Nel tempio principale dell’abbazia è possibile contemplare la magnifica statua in marmo di San Michele insieme alle sculture bronzee di Santa Margherita e San Benedetto.

Numerose sono le opere d’arte presenti nella chiesa come il prezioso soffitto a cassettoni in legno dorato, risalente al XVII secolo, con al centro il dipinto San Michele sconfigge gli angeli ribelli del 1699; nei pressi dell’altare maggiore è invece possibile ammirare i quattro dipinti del pittore Nicola Russo, allievo del più famoso Luca Giordano, realizzati nel 1690.

L’Abbazia narra e racchiude storia e tradizioni di Procida: qui è possibile vedere le botole che conducono alle catacombe sotto la chiesa, adorne di meravigliosi affreschi, un presepe fatto di conchiglie, una biblioteca contenente quasi ottomila manoscritti antichi, unici documenti geografici, storici e musicali e diverse graziose cappelle contenenti offerte votive al patrono San Michele.

Tra miracolo e leggenda

Di particolare interesse è la tela raffigurante l’apparizione e il miracolo di San Michele che protegge l’isola di Procida da un’incursione saracena, in quanto ci regala un’immagine dell’isola in quel momento. Secondo un’antica leggenda, nel 1535, l’isola venne distrutta e saccheggiata dai corsari guidati da Barbarossa. Dinnanzi alla brutalità degli invasori, gli isolani non poterono fare altro che invocare l’aiuto di San Michele Arcangelo. Questi, accogliendo le disperate grida di aiuto dei suoi fedeli, discese imponente dal cielo con una spada di fuoco e terrorizzò i pirati scagliandogli contro fulmini tonanti. Una volta liberatisi del nemico gli isolani, in segno di riconoscenza, dedicarono al santo l’abbazia di Torre Murata.

Orari per le visite

L’Abbazia di San Michele Arcangelo è visitabile il lunedì dalle 10:00 alle 12:45, e la domenica dalle 10:30 alle 12:45, mentre i restanti giorni della settimana è aperta al pubblico anche nel pomeriggio dalle 16:30 alle 18:30. Per i gruppi organizzati e le scolaresche è consigliato un preavviso sulla data stabilita.

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