Il 14 febbraio di ogni anno la città di Sorrento si prepara a celebrare la festa sacra che coinvolge tutta la comunità religiosa della costiera: la festa di Sant’Antonino Abate. La splendida cittadina della provincia di Napoli si anima e rende grazie al protagonista indiscusso della devozione religiosa di tutta la penisola.
L’amore che la città di Sorrento ha nei confronti del Santo si ritrova già nelle tele che decorano la basilica a lui dedicata: dipinti che ritraggono la vittoria contro i saraceni, la salvezza contro la peste e il colera, la liberazione degli indemoniati. Diversi sono i miracoli che la fede popolare gli attribuisce: si dice addirittura che quando, a causa dell’invasione turca, la sua statua fu trafugata, la popolazione non avesse denaro per realizzarne un’altra e allora intervenne l’intercessione di Sant’Antonino, che pagò egli stesso la statua allo scultore presentandosi in carne ed ossa davanti a lui.
La Festa
Come ogni grande celebrazione che si rispetti, i riti sacri iniziano già nei giorni precedenti: si susseguono a partire dal 5 febbraio le messe in onore del Santo per arrivare alla solennità liturgica del 14 febbraio con la processione che porta in trono l’effigie del Santo e la partecipazione di tutte le più importanti autorità civili e religiose.
Si tratta di un evento che raccoglie e riunisce tutta la comunità locale, che si ritrova a festeggiare il proprio Santo patrono in un periodo che precede l’inizio della quaresima e che diventa, dunque, ancora più significativo, divenendo uno degli ultimi momenti di festa prima del periodo di penitenza che sfocia poi nella Resurrezione pasquale.
Non solo festeggiamenti religiosi: la festa patronale di Sant’Antonino significa anche luminarie. Siamo in Campania, una delle regioni in cui questa tradizione, ormai diventata un’arte, è un simbolo della maestria che gli artigiani locali hanno sviluppato nel corso del tempo portando questo pezzo di artigianato ad essere famoso in tutto il mondo. Così, in maniera simbolica, la piazza che si trova davanti alla basilica si trasforma, grazie al disegno realizzato con le luminarie, nel chiostro dell’Abate Sant’Antonino e tutte le strade principali del centro della città risplendono di luci colorate che riscaldano l’atmosfera invernale di uno dei borghi più belli di tutta l’Italia meridionale.
La storia
Ma perché la celebrazione di questo Santo ricorre proprio il 14 febbraio? Questo è il giorno in cui il Santo fece ingresso nella vita eterna, e per tutti i sorrentini, e soprattutto per quelli più anziani, è un evento importantissimo, quasi quanto la festività del Santo Natale.
La festa di Sant’Antonino Abate è un evento particolarmente importante non solo in città: il Santo, infatti, è il patrono di Sorrento e anche di tutta la penisola sorrentina. Fu dapprima benedettino presso il Monastero di Cassino, poi abate del monastero di Sant’Agrippino a Sorrento e, infine, eremita sui monti della Campania insieme all’amico vescovo San Catello. La vicenda sacra di Sant’Antonino Abate è più viva e sentita che mai, dal IX secolo d.C. ad oggi, in una terra come la Campania in cui la fede religiosa e la storia si fondono per dare vita a tradizioni culturali uniche al mondo.