Un viaggio religioso fa bene al cuore e all’anima perché ci mette in connessione con la nostra fede più profonda scoprendo, al tempo stesso, le destinazioni sacre più belle del mondo. Con viaggi-religiosi.it avrete la possibilità di celebrare ricorrenze sacre, visitare le maggiori destinazioni religiose in Europa e fare pellegrinaggi con guide di viaggio esperte che condividono le vostre stesse passioni. Tra le numerose destinazioni di turismo religioso ce ne sono alcune che si distinguono soprattutto per folklore e tradizione, come ad esempio la città di Napoli con la sua festa della Madonna del Carmine.
Origini lontane nel tempo
Questa festa fu istituita dai Carmelitani tra il 1376 e il 1386 per celebrare la vittoria del proprio ordine sui nemici. I primi carmelitani erano eremiti cristiani che, tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, vivevano sul Monte Carmelo, in Terra Santa, luogo biblico in cui avvenne la contesa tra Elia e i profeti di Baal. I carmelitani costruirono una cappella in mezzo ai loro eremi dedicata alla Beata Vergine, che concepirono nei termini cavallereschi di Signora del luogo. Dal XV secolo la devozione popolare a Nostra Signora del Monte Carmelo si è concentrata sullo scapolare (un piccolo pezzo di stoffa di lana grezza) noto anche come lo Scapolare Marrone, un sacramentale associato alle promesse dell’aiuto speciale di Maria per la salvezza dei devoti che lo indossano. Tradizionalmente si dice che Maria, durante un’apparizione, abbia dato lo Scapolare ad uno dei primi priori dell’Ordine Carmelitano di nome San Simone Stock, proprio il 16 luglio, giorno in cui è stata poi istituita la festa liturgica della Madonna del Carmine. Questa fu probabilmente celebrata per la prima volta in Inghilterra, dove alcuni gruppi carmelitani migrarono intorno al 1241-1242 durante le Crociate, quando i Saraceni presero il controllo della Terra Santa e li perseguitarono.
I Carmelitani vedono, ancora oggi, nella Beata Vergine Maria un modello perfetto della vita interiore di preghiera e di contemplazione a cui aspirano essi stessi, un modello di virtù, come pure la persona più vicina nella vita a Gesù Cristo. Lo Scapolare è divenuto il loro emblema distintivo nella costante lotta della verità contro la menzogna, del bene contro il male, protettore delle loro anime dall’inganno del nemico.
Il miracolo italiano
Molti miracoli sono stati attribuiti a Nostra Signora del Monte Carmelo. Forse il più noto avvenne nel 1894 quando Palmi, un comune di circa 15.000 abitanti nel Sud Italia, fu colpito da un terremoto. Nei 17 giorni precedenti, molti fedeli avevano segnalato strani movimenti oculari e cambiamenti nella colorazione del volto in una statua della Madonna del Carmine. La sera del 16 novembre i fedeli hanno così improvvisato una processione portando a spalla per le strade la statua della Vergine del Carmelo. Quando il corteo raggiunse i confini della città, un violento terremoto travolse l’intero paese, distruggendo la maggior parte delle vecchie case lungo le vie. Ma solo nove persone morirono poiché quasi tutta la popolazione era in strada ad assistere alla processione e non era intrappolata all’interno degli edifici distrutti. La città commemora la processione del 1894 ogni anno, accompagnata da petardi, luci e bancarelle festive.
L’incendio del campanile
Forse la più drammatica e spettacolare di tutte le celebrazioni è quella che si tiene a Napoli con l’incendio del Campanile di fra’ Nuvolo. L’antica tradizione prevede l’accensione di fuochi d’artificio esplosivi posizionati dentro e intorno al campanile del Carmine che, con i suoi 75 metri di altezza, è il più alto della città di cui è custode e padre. Il risultato è una pioggia colorata e rumorosa che tiene migliaia di persone col naso all’insù. Lo spettacolo prosegue finché un dipinto della Madonna, detta “La Bruna” per il colore scuro della pelle, sale verso il campanile per domare e spegnere l’incendio. Questa tradizione popolare affonda le proprie radici nello storico scontro tra Angioini e Aragonesi per il dominio della città: il 17 ottobre del 1439 una grossa palla d’artiglieria fu scagliata proprio verso il campanile, divenuto una vera e propria roccaforte. Si narra che la grossa sfera, tuttora conservata nella cripta della chiesa, colpì l’abside dove era stato posto un crocifisso ligneo e che il Cristo chinò il capo verso la spalla destra per schivarla. Venne così costruito un meraviglioso tabernacolo per il crocifisso indenne insieme alla miracolosa immagine della Vergine del Carmelo.
Ricordando un vero fuoco e la salvezza della città da parte della Madonna del Carmine, la celebrazione annuale dell’incendio del campanile, la notte prima della festa vera e propria, è una testimonianza di antica bellezza e di devozione popolare dell’intera città a “Mamma d’o Carmene“.