La Cattedrale di Santa Maria del Fiore, meglio conosciuta come Duomo di Firenze, è il simbolo per eccellenza del capoluogo toscano e meta ambita di numerosi turisti e fedeli che ogni anno si recano in questo luogo di culto acclamato in tutta Italia ed Europa.
Gli interni di questa chiesa, con decorazioni semplici e solenni, vanno in netto contrasto con le varietà di stili presenti nei rivestimenti esterni e questo fu voluto proprio dai fiorentini affinché i fedeli, all’interno, fossero più concentrati sulla preghiera che su ciò che li circondava.
Vediamo, dunque, quali sono le opere e le funzioni religiose che ancora oggi si celebrano in questa imponente Cattedrale e, soprattutto, qual è la storia che l’ha caratterizzata.
Storia del Duomo di Firenze
L’attuale Cattedrale di Santa Maria del Fiore è stata preceduta da una chiesa ancora più antica dedicata a Santa Reparata; divenuta, poi, troppo piccola e fatiscente per accogliere le numerose ondate di fedeli, i fiorentini decisero di costruire una Cattedrale più grande e imponente, seguendo lo stile gotico che prevaleva a quei tempi.
I lavori di costruzione, ordinati dalla Signoria fiorentina, iniziarono nel 1296 e terminarono dopo oltre 140 anni; in questo periodo ci furono un susseguirsi di architetti che nel 1436 determinarono la fine dei lavori, anche grazie al magnifico progetto della Cupola ideata dal Brunelleschi, la più grande cupola in muratura mai costruita e al cui interno è presente la più grande superficie decorata al mondo, con affreschi eseguiti tra il 1572 e 1579 da Vasari e Zuccari.
Ad oggi il Duomo di Firenze, oltre a rappresentare uno dei monumenti architettonici più importanti d’Italia, è anche la chiesa Cattedrale dell’Arcidiocesi di Firenze, al cui interno, periodicamente, si svolgono le celebrazioni liturgiche, le più importanti delle quali sono accompagnate dalla Cappella Musicale della Cattedrale.
Le opere del Duomo di Firenze
Il Duomo di Firenze, una delle chiese più imponenti e importanti d’Italia, è stata concepita per dare al popolo fiorentino un’identità, celebrando le glorie cittadine e trasformando le pareti della cattedrale in una sorta di teatro che ha avuto l’enorme merito di rappresentare la storia di Firenze e del suo popolo.
Già a partire dall’entrata è possibile ammirare, sulla parete di destra, i tondi scolpiti con i ritratti del Brunelleschi, creatore della Cupola, e di Giotto, che progettò il magnifico campanile adiacente al Duomo.
Sulla parete opposta, invece, si trovano i ritratti di Arnolfo di Cambio ed Emilio de Fabris, autori del disegno della facciata.
Un’opera abbastanza particolare, inoltre, è rappresentata dal singolare orologio dipinto da Paolo Uccello, nel 1442, situato sopra il portale principale e che conta 24 spicchi, anziché 12, mentre le ore sono indicate con i numeri romani in senso antiorario; questo, se da un lato può dare l’impressione che l’orologio abbia un guasto, in realtà si rifà alla cosiddetta “Ora italica“, in cui si andavano a contare le ore a partire dal tramonto.
La storia di Firenze, inoltre, trova testimonianza negli affreschi presenti nel Duomo grazie alle opere che rappresentano Giovanni Acuto e Niccolò da Tolentino, due famosi condottieri che segnarono le vittorie della Repubblica fiorentina in più occasioni, ai quali non furono dedicate delle vere opere in bronzo o marmo, perché troppo costose, ma dipinti delle statue stesse che li immortalavano a cavallo.
Ovviamente, il fatto di ritrovare all’interno di una chiesa opere che onorassero il valore di uomini votati alla violenza e alla guerra, potrebbe sembrare alquanto contrastante; questa, in realtà, è una caratteristica che ha avuto lo scopo di dare al Duomo un doppio valore, sia religioso che civile, proprio per la comune convinzione di un tempo di voler rappresentare l’intera comunità dei fiorentini.
Oltre alle glorie militari, il Duomo conserva il famoso ritratto di Dante Alighieri, creato da Domenico di Michelino in occasione del secondo centenario dalla nascita di Dante e che raffigura il sommo poeta fiorentino vestito di rosso, con in mano la Divina Commedia e circondato, sullo sfondo, dalle immagini rappresentanti l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, presenti all’interno della famosissima opera.
Altra opera illustre è quella delle dodici statue degli Apostoli, in principio commissionate a Michelangelo ma che, a causa dei suoi numerosi impegni, furono affidate a un team di scultori, tra cui è doveroso annoverare Vincenzo de Rossi e Boccio Bandinelli, quest’ultimo impiegato anche nella realizzazione del Coro, ovvero il recinto di marmo che si trova attorno all’altare.
Gli affreschi della cupola
Arriviamo, adesso, a uno dei capolavori più straordinari presenti in Italia: la cupola progettata dal Brunelleschi, diventata il vero cuore del Duomo di Firenze.
Anche se gli interni della chiesa sono piuttosto spogli, gli affreschi realizzati da Giorgio Vasari e, in seguito, da Federico Zuccari, rappresentano un’importante eccezione, confluendo nel punto più luminoso di tutta la Cattedrale, proprio sopra l’altare.
Originariamente, la cupola doveva essere costituita da preziosi mosaici ma, successivamente, si decise di optare per i più economici affreschi, anche perché non avrebbero appesantito la struttura già a suo tempo delicata.
Il tema di questo imponente lavoro, iniziato nel 1572 e concluso nel 1578, è quello del Giudizio Universale, prendendo ispirazione da quello presente nella Cappella Sistina realizzato da Michelangelo.