Sorrento è una vera chicca da visitare almeno una volta nella vita se si è di passaggio a Napoli e in Costiera. Affascinante come poche, questa piccola cittadina meta delle vacanze estive è anche un luogo che conserva alcuni dei monumenti religiosi più significativi per i fedeli campani, uno fra tutti quello dedicato al patrono d’Italia. Stiamo parlando del meraviglioso chiostro di San Francesco.
Guerriero solitario dinanzi ai nemici
I sorrentini hanno un rapporto speciale con i frati francescani in quanto ritengono che portino fortuna.
Il chiostro di San Francesco è situato in piazza Francesco Saverio Gargiulo, di fronte al verde del giardino comunale ombreggiato da palme. Accanto al chiostro si trova la basilica, dedicata al santo patrono di Sorrento. Entrambe le strutture sacre e storiche valgono la pena di essere visitate.
La storia del monastero è a dir poco affascinante. Costruita sulle rovine di un monastero del VII secolo, la chiesa di San Francesco è la più antica struttura presente a Sorrento. Nel Medioevo la città fungeva da fortezza ed era circondata da alte mura per tenere fuori pirati e invasori ottomani. Il convento, tuttavia, era l’unica cosa situata al di fuori delle mura e, per questo, le monache temevano continui attacchi. Nel 1224 i primi frati francescani, provenienti da Napoli, giunsero a Sorrento e nel 1231 rilevarono il convento permettendo alle monache di poter andare a vivere al sicuro all’interno delle mura.
Gli archi della salvezza
Il fiabesco cortile del monastero, accessibile dalla chiesa attraverso una piccola porta, è circondato da due differenti tipologie di archi. Alcuni sono arrotondati mentre altri sono appuntiti. Gli archi a tutto sesto su pilastri ottagonali furono messi dai frati solo nel 1400, rifacendosi all’architettura ottomana e per promuovere un senso di unità e accettazione. Questa decisione potrebbe sembrare strana per l’epoca. Tuttavia, quando i turchi invasero Sorrento il 13 giugno del 1558, questa particolare scelta diede i suoi frutti.
Approdati con 120 navi nella baia di Sorrento, i Turchi distrussero l’intera città prima di scendere al monastero. Fu qui che i frati tentarono di fornire un passaggio di fuga sicuro ai residenti della città, attraverso una porta del cortile che conduceva al porto turistico. Gli invasori fecero irruzione e, proprio quando stavano per distruggere il monastero e uccidere tutti al suo interno, videro gli archi a tutto sesto. Questo simbolo di unità e grande rispetto per la loro cultura li fermò nel distruggere l’edificio e tutti riuscirono a salvarsi.
Dopo questo terribile evento, il viceré di Napoli costruì diverse torri di avvistamento lungo la costa per segnalare imminenti pericoli. Il monastero, da allora, è divenuto simbolo di orgoglio e, anche se la chiesa è stata distrutta dal terremoto di Pompei, è stata ricostruita per apparire più bella che mai.
Rifugio di pace
Il chiostro di San Francesco è luogo ideale di pace e silenzio, preghiera e meditazione. I marmi policromi e le influenze gotiche riportano indietro nel tempo, ad un’altra epoca, mentre i fiori e le piante ornamentali al suo interno creano un rifugio confortevole nel cuore pulsante della città dove fermarsi a respirare. Questo piccolo santuario abbraccia il visitatore con i giochi di luci e di ombre delle sue colonne, e lo trasporta dentro un antico racconto del mondo arabo. Che sia all’alba o al tramonto, per una passeggiata romantica o per scattare splendide foto da ogni angolazione, vale la pena entrare qui e sedersi.