Nel centro antico della città di Napoli si trova la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio, che la popolazione chiama chiesa de’‘e cape ‘e morte’. Il complesso può essere diviso in due strutture differenti, che richiamano anche due differenti stili, in due livelli diversi, con la parte superiore che rappresenta la realtà terrena e la parte inferiore, l’ipogeo, che rappresenta proprio il purgatorio dove le anime devono cercare di elevarsi per raggiungere il paradiso.
La chiesa superiore
La splendida facciata ornata di teschi e ossa, opera di Cosimo Fanzago, dona già un’idea di quello che ci troveremo successivamente davanti. E infatti già per entrare nella chiesa bisogna attraversare una piccola balaustra con suggestivi teschi di ottone ai lati che, nel corso dei secoli, sono stati sfiorati da migliaia di fedeli che chiedevano una qualsiasi grazia. Superato l’ingresso, all’interno si può ammirare lo stile barocco tipico del 1600.
La chiesa fu progettata da Giovan Cola di Franco e realizzata grazie alla congregazione laica Opera Pia Purgatoria ad Arco. Venne poi consacrata nel 1638 ed è molto presente e unico il richiamo iconografico della morte. Delle molte opere custodite spicca, sopra l’altare, il capolavoro di Massimo Stanzione, ossia la Madonna e le anime purganti, collocata vicino alla tomba di Giulio Mastrilli, uno dei principali fondatori della chiesa. Nella cappella laterale si può inoltre ammirare, di Luca Giordano, l’Estasi di sant’Alessio e, in quella opposta, un’opera di nome noto agli appassionati di arte, Andrea Vaccaro, con il Transito di San Giuseppe. Dietro l’altare si nota poi la maestosa scultura in marmo di Dioniso Lazzari, il Teschio Alato.
La chiesa inferiore
Sicuramente uno dei luoghi più famosi e suggestivi della città di Napoli, la struttura inferiore, che richiama un’area cimiteriale, è accessibile attraversando una botola. Al centro ci si trova davanti a una grande tomba anonima, circondata da catene e illuminata da poche lampadine. Lateralmente si possono osservare vari altarini e nicchie dove veniva celebrato il culto dei resti umani anonimi, che diventavano oggetto di preghiere e richieste di intercessioni. Attira l’attenzione la parete all’estremità della chiesa, con l’altare del Seicento ornato con grandi croci nere. Da un’apertura laterale si può giungere inoltre al locale dedicato alla Terra Santa, dove si può ammirare il teschio di Lucia. La leggenda narra che si tratti del cranio di Lucia d’Amore data in sposa dal padre, il principe di Ruffano, al marchese Giacomo Santomago. La ragazza non riuscì mai a sposarsi perché perse la vita prima, anche se la causa non è del tutto nota. Si racconta che possa essere morta nel tentativo di fuggire da quel matrimonio che non desiderava, ma anche a causa di un annegamento o di tifo, tutte ipotesi plausibili per l’epoca. In ogni caso, fu adottata dal popolo napoletano che iniziò a rivolgersi a lei per chiedere aiuto e conforto nel trovare la propria anima gemella.
Nel settecento si celebravano più di cinquanta messe al giorno richiamando e invocando le anime del purgatorio, fino a che nel 1969 la Chiesa vietò questo culto, ma ancora oggi è diffusa la tradizione di portare fiori alle anime degli scheletri e chiedere loro una grazia.
Il Museo dell’Opera
Annesso alla chiesa, nei locali della sagrestia, si trova il Museo dell’Opera. All’interno si possono ammirare molte opere d’arte, con dipinti che ripercorrono quattrocento anni di storia, dal XVII al XIX secolo. Tra questi, molto affascinante è il dipinto della Madonna della Purità, una copia del seicento che riprende l’originale collocato nel convento di San Paolo Maggiore. Ospita, inoltre, molte collezioni di preziose argenterie, manufatti e paramenti sacri.
Alle spalle della chiesa si può visitare anche l’Archivio Storico dell’Opera Pia, un luogo molto interessante che custodisce tanti documenti antichi, registri e fascicoli della sua lunga storia.
Orari e prezzi
Il complesso museale di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco è visitabile dal Lunedì al Sabato, dalle 10:00 alle 14:00, con ultimo ingresso alle ore 13:00. La Domenica è invece l’unico giorno di chiusura.
Tuttavia vi consigliamo di consultare sempre il sito ufficiale del complesso per essere aggiornati su eventuali chiusure o aperture prolungate.
Le visite guidate, invece, partono tutti i giorni previa prenotazione con un gruppo di minimo 15 persone e durano circa 30 minuti. Ogni Venerdì e Sabato, alle ore 12:00, avrete inoltre la possibilità di partecipare ad una visita guidata inclusa nel prezzo del biglietto.
I biglietti hanno prezzi variabili:
- 6 euro ingresso singolo;
- 5 euro ingresso ridotto, per ragazzi dai 14 ai 25 anni; gruppi formati da più di 20 persone; possessori di Campania Artecard;
- 3 euro ridotto ragazzi, per ragazzi dai 7 ai 13 anni e scolaresche di qualsiasi ordine e grado;
- 4,50 euro per i possessori del biglietto museo Mann.
Per i bambini al di sotto dei 7 anni, invece, l’ingresso è gratuito.