Napoli è una delle tre città più grandi d’Italia, con quasi un milione di abitanti e 10 municipalità effettive, che però diventano ben 31 quartieri in cui è suddivisa la città: il Rione Sanità è proprio uno di questi, reso immortale dal Principe della Settima Arte Antonio De Curtis, ma anche dalle incredibili bellezze che nei secoli gli artisti del passato hanno lasciato, in uno dei quartieri più antichi della città. La chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone è proprio una di queste bellezze, situata in Piazza Sanità al numero 33.
Come raggiungere facilmente questo indirizzo nel cuore di Napoli, se si è un turista che viaggia in autobus o metropolitana? Per chi viaggia in superficie, proprio di fronte alla chiesa, in Piazza Sanità, c’è la fermata Sanità della linea bus C52; appena 800 metri più a Nord, invece, c’è la fermata Amedeo di Savoia, dove arrivano i bus delle linee 3M (Porta Miano-Costantinopoli), 168 (Frullone-Dante), 178 (Tafuri Plebiscito-Dante) e 204 (Pansini-Costantinopoli).
La linea C52, con capolinea in Piazza Cavour, è quella che collega Piazza Sanità con le più vicine stazioni della Metropolitana di Napoli, a metà strada tra le fermate Museo e Napoli Piazza Cavour. La Stazione Museo è distante circa 1 km da Piazza Sanità, che si raggiunge con un breve tragitto a piedi di circa 5 minuti, mentre la fermata Napoli Piazza Cavour dista dalla chiesa di San Vincenzo circa 1,5 km.
In alternativa, chi si sposta in macchina e desidera raggiungere Piazza Sanità, potrà parcheggiare il proprio mezzo al Garage Vittoria in Vicolo Maresca e proseguire a piedi per circa 200 metri, fino a destinazione.
Ci sono molti modi per raggiungere la splendida chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone nel Rione Sanità a Napoli e, scegliendo la maggior parte di questi, avrete anche la possibilità di ammirare tantissimi bei palazzi e monumenti del centro.
Giunti a destinazione, la Basilica di Santa Maria della Sanità si erge davanti ai vostri occhi in Piazza Sanità, con la sua facciata Barocca, la luminosa Cupola in maiolica che si vede sin dal ponte della Sanità e l’alto campanile che spicca di fianco al corpo centrale della chiesa. L’edificio che si vede in superficie è stato costruito a partire dal 1602.
State per entrare all’interno della chiesa, ma dedicate ancora uno sguardo ai murales che ornano la piazza, simboli della modernità firmati da Francisco Bosoletti.
Senza dubbio gli interni della chiesa sono spettacolari tanto per i fedeli, quanto per i turisti: vi segnaliamo un affresco del V secolo raffigurante la Madonna, il più antico della città per il tema ripreso, consapevoli del fatto che la vostra attenzione sarà immediatamente catturata dal magnifico Pulpito barocco che porta al presbiterio rialzato. Da questa zona, appositamente creata in una posizione sopraelevata, si accede alla cripta e poi alle Catacombe. La Chiesa infatti fu costruita sul sito delle preesistenti Catacombe di San Gaudioso, presso la Basilica Paleocristiana del V secolo d.C.
Sebbene il corpo centrale della chiesa, di pianta circolare e arricchito da pulpito e archi, risulti particolarmente interessante per i visitatori, l’ipogeo si rivela ancora più suggestivo: la cripta, al contrario del piano superiore fondamentalmente spoglio, è decorata in ogni centimetro, dalle mura al soffitto, con stucchi, affreschi e altari, che da secoli narrano le storie sacre.
Intorno alla cripta, separate da una balaustra in marmo, si aprono otto cappelle per ogni lato, contenenti tele sacre del XVII secolo. I pavimenti, invece, sono decorati in maiolica.
Tra le cappelle si trova anche quella dedicata a San Vincenzo, ‘O Munacone, a cui si deve il nome con cui i fedeli chiamano la chiesa: il pittore Luca Giordano (1632-1705) raffigura San Vincenzo Ferrer che predica alla folla, immortalandolo per sempre nell’iconografia cristiana. Altre opere raffiguranti San Vincenzo si trovano nella Cappella, così come la più antica raffigurazione della Vergine presente a Napoli. Nella cripta è possibile ammirare anche opere del Caravaggio, del Balducci e del Solimena.
Gli altri ambienti da visitare in Chiesa sono la Sagrestia, il Chiostro e le Catacombe di San Gaudioso.
In Sagrestia si conservano ex-voto dedicati dai fedeli a San Vincenzo e fotografie d’epoca che ritraggono la festa Rionale.
Il Chiostro, di forma ellittica, fu edificato sul finire del XVI secolo. Sebbene danneggiato nell’Ottocento da un crollo strutturale durante i lavori per la costruzione del Ponte della Sanità, il Chiostro è ancora oggi una meta molto ambita tra i turisti e i fedeli che arrivano a Napoli. Costituito da pilastri e arcate, riporta affreschi del Seicento che rappresentano storie dell’Ordine Domenicano.
Infine si torna alle origini: le Catacombe di San Gaudioso, nella Basilica più antica, quella paleocristiana. Vi si accede dal presbiterio e sono fondamentalmente il luogo di sepoltura di San Gaudioso, vissuto nel V secolo. La tomba del Santo è immediatamente visibile all’entrata, ricoperta di mosaici, mentre le pareti sono decorate con affreschi. Questo luogo, inizialmente dedicato alla sola sepoltura di San Gaudioso, divenne nel corso del tempo un vero e proprio luogo di sepoltura cristiana sempre più esteso.