Diventata il simbolo di Positano, stampata su tutte le cartoline e immancabile nelle migliori foto, la chiesa di Santa Maria Assunta è uno dei luoghi più visitati della costiera amalfitana. La sua bellezza storica e artistica si unisce perfettamente al territorio naturale circostante, rendendo il luogo unico. Si trova nel centro storico ed è raggiungibile solo a piedi, in piazza Flavio Gioia, vicino alla spiaggia di Marina Grande. Un luogo molto amato dai turisti e non solo, che sfruttano il panorama suggestivo e spettacolare per cerimonie e, soprattutto, matrimoni da favola.
La storia della chiesa di Santa Maria Assunta
In origine la chiesa, fondata nel X secolo, era consacrata a San Vito, ma venne edificata dai monaci benedettini intorno all’icona bizantina della Madonna nera con il Bambino nel XII secolo.
La tradizione popolare fa risalire la nascita della chiesa di Santa Maria Assunta nel XII secolo, quando alcuni monaci arrivarono in barca sulla costa con a bordo La Vergine nera con il Bambino. Sembra che fu proprio la Vergine che consigliò loro di fermarsi a Positano durante una tempesta e loro interpretarono le sue parole come se fosse lei a volersi fermare in quel posto. Portarono così l’icona in una chiesa del centro, ma il giorno dopo non la trovarono più e questo venne considerato un miracolo sia dai monaci che dalla gente locale. Dopo questo avvenimento decisero di edificare proprio in quel posto una nuova chiesa.
Comunque sia andata, la chiesa conquistò notevole importanza a partire dal 1400, anche se un po’ alla volta i monaci lasciarono il monastero per sfuggire agli assalti sempre più frequenti e spaventosi dei pirati. Alla fine l’edificio passò di mano ai chierici che però non se ne presero cura, lasciando così che andasse in rovina. Solo nel 1700 il clero decise di restaurare e riportare alla bellezza questo maestoso edificio, rendendolo così come lo vediamo oggi.
La bellezza dell’arte e l’architettura
In origine la chiesa era stata costruita con una sola navata centrale, ma con i lavori di ristrutturazione compiuti alla fine del 1700 ne ricavarono tre, sormontate da archi e con varie cappelle laterali.
Già dall’esterno si possono ammirare la facciata con un rosone nella parte superiore e il campanile, ricostruito anch’esso nel 1700, con un bassorilievo di origine medievale che raffigura un mostro e un pesce, tipici della tradizione marinara. Nel campanile è inoltre stata posta una lapide nel 1902 come ricordo dell’inventore della bussola, Flavio Gioia, di Positano.
Ma la caratteristica che colpisce subito è sicuramente la cupola che spicca in alto verso il cielo, formata da ceramiche gialle e verdi, che riflette il sole creando un gioco di luci da lasciare a bocca aperta.
Per l’accesso ci sono tre portali per agevolare l’afflusso di fedeli, soprattutto durante le celebrazioni importanti e, sopra la porta centrale, si trova un nuovissimo organo meccanico dell’anno del Giubileo del 2000. A destra, invece, c’è una fonte battesimale, fatta restaurare dal parroco Don Raffaele Talamo.
Sull’altare maggiore si può ammirare la Vergine e lateralmente ci sono due nicchie che custodiscono l’Addolorata e il Cristo, ad opera di Michele Trillocco nel 1798. Mentre a destra si può vedere la famosa icona bizantina della Vergine nera con il Bambino, racchiusa in un piccolo tempio, nella cappella di Santo Stefano, a sinistra si trova la cappella del Santissimo Sacramento. Qui, si trova anche l’altare della Madonna del Carmine.
All’interno si trovano anche altre opere, come il busto del santo patrono, San Vito, e l’Altare della Circoncisione risalente al 1599, opera di Fabrizio Santafede. Anche la sacrestia custodisce un quadro datato alla fine del XVI secolo, un tempo esposto sopra l’altare del Santissimo Sacramento, con raffigurato il Cristo con la sua croce.
Orari delle messe
Gli orari delle messe nella chiesa di Santa Maria Assunta sono il sabato, da ottobre a marzo, alle ore 18; ad aprile, maggio, giugno e settembre alle ore 19; e a luglio ed agosto alle 19:30.
La domenica si svolge una funzione alle ore 11 e il pomeriggio si segue lo stesso orario stagionale del sabato.