Viaggi-religiosi.it, tour operator specializzato in pellegrinaggi e turismo religioso, vi porta alla scoperta di mondi sotterranei dalla grande ricchezza geologica come grotte, gallerie e chiese ipogee. Meravigliosi luoghi, proprio sotto i vostri piedi, vi aspettano per essere scoperti e per mostrarvi le radici più antiche ed oscure della città di Napoli. Non perdetevi dunque un intrigante viaggio tra archeologia e antichità, storia e spiritualità come quello presso le catacombe di San Gennaro.
Un luogo oscuro illuminato dalla storia
Le catacombe di San Gennaro sono considerate da molti le rovine paleocristiane più significative d’Italia a sud di Roma. Si trovano nella parte settentrionale della città, sul pendio che porta a Capodimonte, in un sito oggi facilmente identificabile dalla grande chiesa della Madre del Buon Consiglio. Nei primi tempi cristiani c’erano in realtà tre cimiteri, dedicati rispettivamente a San Gaudioso, San Severo e San Gennaro, oggi conosciuti collettivamente come catacombe di San Gennaro. Queste catacombe sono differenti dalle loro controparti romane in quanto hanno passaggi più spaziosi e si sviluppano su due livelli. Il livello inferiore è il più antico, risale infatti al III o IV secolo, e potrebbe essere stato il sito di un antecedente cimitero pre-cristiano poi ceduto al nuovo culto religioso: vi mostreremo come l’area è infatti ornata da motivi tipicamente pagani come frutta e animali. Divenne un importante luogo di tumulazione religiosa solo dopo quella del vescovo, e poi santo, Agrippino di Napoli, primo cristiano ad esservi sepolto. In onore di quest’ultimo fu edificata una chiesa proprio al livello inferiore.
Il sito fu successivamente consacrato a San Gennaro in occasione della sepoltura delle sue spoglie terrene nel V secolo, divenendo così luogo di pellegrinaggio. I resti furono successivamente trasferiti nel vicino Duomo di Napoli, dove sono ancora ospitati. Insieme a noi di viaggi-religiosi.it potrete ammirare il dipinto sulla tomba di San Gennaro, raffigurante il santo con il Vesuvio e il Monte Somma sullo sfondo, che rappresenta la prima immagine conosciuta del protettore di Napoli.
Tra il XIII e il XVIII secolo, tuttavia, le catacombe furono vittime di gravi saccheggi e il loro restauro è stato reso possibile solo dopo il trasferimento dei resti scheletrici in un altro cimitero.
Il sito accuratamente restaurato consente ai visitatori di sperimentare un suggestivo altro mondo di tombe, corridoi e ampi vestiboli.
Classi sociali e simbologia
Le catacombe ospitano tre tipi di tombe, ognuna corrispondente ad una specifica classe sociale. Ai ricchi era riservato un cubiculum a pianta aperta, originariamente sorvegliato da cancelli e adornato da affreschi murali colorati. Un particolare cubiculum a sinistra dell’ingresso presenta un affresco funerario molto suggestivo raffigurante una madre, un padre e un figlio: è costituito da ben tre strati di affresco, uno commissionato per ogni morte. Le nicchie più piccole e rettangolari, note come loculum, erano destinate alle classi medie, mentre le forme (tombe a pavimento) erano riservate ai poveri.
Più avanti ci imbatteremo nella basilica minore, sede delle tombe di San Gennaro e dell’arcivescovo di Napoli Giovanni I, che custodisce meravigliosi affreschi come quello dedicato a Sant’Aspreno, primo vescovo della città.
Ci addentreremo oltre la basilica minore alla scoperta di una tomba del III secolo le cui opere d’arte di colore pompeiano impiegano sia elementi cristiani che pagani. Qui troveremo l’immagine di tre donne, rappresentanti le tre virtù.
Orari e prezzi d’ingresso
Le catacombe di San Gennaro sono visitabili dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 17:00 e la domenica dalle 10:00 alle 14:00, con possibilità di effettuare visite serali in via straordinaria. Il ticket è di 9 € per gli adulti e di 5 € per i ragazzi sotto i 18 anni. Il biglietto è ridotto anche per studenti, over 65 e forze dell’ordine, mentre diversamente abili e bambini sotto i 6 anni hanno accesso gratuito. I biglietti possono anche essere acquistati in anticipo online.