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Cosa vedere nella Cappella Sansevero di Napoli

Si è soliti dire che le gemme più preziose siano quelle nascoste, e questo certamente è vero per la Cappella Sansevero, un’opera unica che si cela tra i vicoli del centro storico di Napoli.

Dall’esterno sembra quasi di non riconoscerla: i turisti chiedono informazioni per trovarla, girando per le strade alla ricerca di quel museo così famoso da attirare visitatori da tutto il mondo. 

Ad aver reso così celebre la Cappella Sansevero è certamente una delle opere in marmo più perfette, vive e meravigliose che siano mai state realizzate: il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. 

Di questa scultura Canova disse che avrebbe donato anche 10 anni della sua vita pur di esserne lui l’autore.

Ma l’arte è di casa in questa Cappella: statue, dipinti, altari decorati, affreschi e persino macchine anatomiche…a Sansevero la bellezza è in ogni angolo. 

Scopriamo allora le opere maggiori che è possibile ammirare in questo luogo di fede barocco, simbolo di Napoli:

Cristo Velato

L’opera di Sanmartino si trova al centro della Cappella, e rapisce da subito lo sguardo di turisti e fedeli. Il Cristo Velato è una statua a grandezza naturale che rappresenta Gesù morto e coperto da un sudario trasparente. I dettagli sono stati curati in maniera impeccabile dall’artista, e sono quelli a rendere così realistica l’opera: le vene delle mani, il costato scavato, le ferite del martirio. 

Il velo che lo ricopre, poi, aderisce perfettamente al corpo, rendendo il Cristo Velato una scultura unica al mondo. 

La pudicizia

Dedicata alla madre di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, la Pudicizia è un’opera di Corradini che stupisce i visitatori. 

La figura rappresentata è, come il Cristo Velato, coperta da un velo che però in questo caso è semitrasparente. L’opera è ricca di significati simbolici, ed è forte il richiamo alla scomparsa prematura della principessa Cecilia. 

La volta

Spostando lo sguardo verso l’alto è possibile ammirare la volta della Cappella, completamente affrescata con un capolavoro noto come ‘Gloria del Paradiso’. 

L’affresco, realizzato da un artista poco noto a Napoli, ha come elemento centrale una colomba circondata da angeli e da altre figure contraddistinte da colori sgargianti. 

Il disinganno

Insieme al Cristo Velato e alla Pudicizia, il Disinganno è una delle opere più celebri della Cappella. Questa scultura marmorea è dedicata al padre di Raimondo di Sangro, e raffigura un uomo intento a liberarsi da una rete. 

Anche in questo caso si tratta di un’opera ricca di simboli: la rete, infatti, rappresenta il peccato da cui l’uomo cerca di fuggire. 

Macchine anatomiche 

Scendendo una scala è possibile raggiungere la cavea della Cappella, la quale custodisce due opere insolite e particolari: le macchine anatomiche, ossia gli scheletri di un uomo e una donna

I due corpi scarnificati si trovano in posizione eretta e, al di sopra di entrambi, è stato riprodotto fedelmente il sistema circolatorio.

Una tradizione vuole che le macchine anatomiche siano state realizzate da un medico, Giuseppe Salerno, sotto la direzione di Raimondo di Sangro.  

Un mistero aleggia tuttavia in questa stanza: la precisione con cui sono state realizzate arterie, vene e capillari è tale che fino all’età contemporanea si è ritenuto si trattasse realmente di tessuti viventi, conservati perfettamente attraverso un misterioso procedimento alchemico.

La Cappella di Sansevero, realizzata tra il ‘500 e il ‘700, è oggi sconsacrata, ma conserva ancora tutta la sua potenza simbolica. 

Le opere che qui sono custodite sono uniche al mondo, ed ammirarle da vicino è un’esperienza intensa a stretto contatto con l’arte barocca e la fede cristiana. 

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