Per molte persone viaggiare è un’esperienza spirituale. Arricchite i vostri viaggi con suggestive esplorazioni basate sulla fede: ci sono magnifiche cattedrali, antichi templi e altri siti storici in tutto il mondo dal profondo significato religioso e non solo.
Una delle tappe che non può mancare in uno dei vostri itinerari è sicuramente il Complesso delle Basiliche Paleocristiane a Cimitile.
Da piccoli sepolcri a complesso di basiliche
La cittadina di Cimitile è famosa per il suo magnifico complesso di basiliche paleocristiane, a cui è legata la sua intera storia. Il nome originario di Coemeterium deriva dalla presenza di alcuni sepolcri, in uso a partire dal II-III secolo d.C., che ne divennero il nucleo principale. Vicino a questa necropoli pagana i primi cristiani seppellirono i loro morti e trovarono rifugio dalle persecuzioni. Anche San Felice venne sepolto qui e attorno alla sua tomba fu costruito un santuario; il luogo, considerato fecondo di miracoli, divenne presto meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo. Verso la fine del IV secolo, il complesso raggiunse il massimo splendore grazie al Vescovo Meropio Ponzio Anicio Paolino, più noto come San Paolino da Nola, che pose accanto alla basilica di San Felice la basilica nova e introdusse proprio a Cimitile, secondo una tradizione molto ben radicata, l’uso cristiano delle campane (secondo la tradizione qui venne eretto il primo campanile della cristianità). Intorno a questi luoghi sacri fiorì un complesso, costituito da basiliche, chiese e santuari. Successive sono invece le basiliche di Santo Stefano (IV secolo), di San Tommaso (XI-XII secolo) e di San Giovanni (XII-XIII secolo); in totale furono costruiti almeno 13 edifici, tutti decorati con affreschi, mosaici e sculture in marmo. Dal 1500 ad oggi le basiliche hanno suscitato l’interesse di studiosi di tutto il mondo, in quanto il Complesso delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile rappresenta uno degli esempi più affascinanti di arte paleocristiana in Italia.
Un sito che unisce San Gennaro a Re Artù
La basilica di San Felice accoglie un luogo di grande fascino e interesse: la fornace in cui San Gennaro fu condannato ad un atroce martirio. Perseguitato dai romani durante il III secolo, egli fu condannato a morte ma, una volta gettato tra le fiamme ardenti, ne uscì illeso e con i paramenti intatti. La fornace fu ritrovata solo nel 1644 ad opera di Andrea Ferraro mentre, nel duomo di Napoli, è presente un meraviglioso affresco del Ribera che ne tinteggia il miracolo. In questo luogo di fede, storia e suggestione sembra abbiano subito il martirio numerosi cristiani. Ma le sorprese non finiscono qui.
Pare che in questo complesso abbia avuto origine l’avvincente leggenda di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Alcuni studi epigrafici riconducono, infatti, le imprese e la vita del leggendario re a quelle del legionario Romano Lucius Artorius Castus, inviato in Britannia a difesa dei confini dell’Impero, a capo di un esercito di cavalieri corazzati. Inoltre, si narra che l’ascesa al potere di Artù fu accompagnata da un’esplosione stellare, accadimento celeste avvistato dal pianeta Terra proprio nell’anno in cui Lucius guidò la campagna militare in Gallia.
Orari e biglietti d’ingresso
Il Complesso delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile è visitabile venerdì e sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 20.00, mentre martedì, mercoledì, domenica e festivi è aperto al pubblico dalle 8.30 alle 13.30. Il biglietto d’ingresso è di 4€, ridotto a 2€ per gruppi superiori a 10 persone per i quali è consigliata preventiva prenotazione. La durata della visita, di circa 120 minuti, comprende anche la visita all’Antiquarium, con reperti archeologici di grande importanza storica che risalgono sino agli Osci e ai Sanniti e che illustrano la storia dell’intero complesso.