Alla domanda ‘qual è l’edificio cattolico più famoso al mondo?’, qualunque fedele risponderebbe: la Basilica di San Pietro di Città del Vaticano.
Quella di San Pietro è una cappella pontificia che, insieme all’omonima piazza in cui è ubicata, rappresenta il simbolo per eccellenza della fede cattolica, nonché uno degli edifici più grandi al mondo grazie alla sua superficie di circa 23.000 metri quadrati.
La sua costruzione fu voluta da Papa Giulio II nel 1506 e i lavori si protrassero per oltre un secolo: la Basilica, infatti, fu conclusa solo nel 1626.
Da Bernini a Michelangelo, da Bramante a Canova fino a Raffaello e Giotto, il quale visse due secoli prima la realizzazione della Basilica: San Pietro conserva le opere straordinarie dei più grandi artisti del Rinascimento.
I tesori custoditi al suo interno, dunque, sono davvero inestimabili, e da secoli affascinano i fedeli e i visitatori che arrivano a San Pietro.
Ma cosa vedere all’interno della Basilica? Ecco 10 cose davvero imperdibili per una visita che unisce arte, architettura e fede:
La pietà di Michelangelo
Partiamo dal capolavoro più celebre custodito all’interno della basilica di San Pietro: la pietà di Michelangelo. L’imponente scultura in marmo fu realizzata tra il 1497 e il 1499, quando Michelangelo aveva poco più di 20 anni: la pietà, infatti, è considerato il primo capolavoro del genio italiano.
La scena raffigurata è drammatica: la Madonna tiene tra le braccia il corpo morto di Gesù, quasi come se fosse un bambino che dorme.
Il volto della Madonna, volutamente più giovane, è assorto nel suo tacito dolore, mentre quello di Gesù suscita empatia in chiunque lo ammiri.
Il baldacchino di San Pietro
Posizionato esattamente sotto il centro della cupola, il baldacchino di San Pietro è uno degli esempi più celebri del barocco italiano. Questa monumentale scultura in bronzo con basamento in marmo, fu realizzata da due celebri colleghi e rivali: Bernini e Borromini.
La particolarità della scultura sta nelle sue colonne chiamate tortili, ossia attorcigliate in spire lungo l’asse verticale, alte ben 11 metri.
Le grotte vaticane
Tre metri sotto l’attuale pavimento della navata centrale della basilica San Pietro si trova un luogo suggestivo e nascosto: le grotte vaticane.
Il termine grotte con cui sono identificate, in realtà, è errato: si tratta piuttosto dell’intercapedine che separa l’antica basilica di Costantino (nel sottosuolo), da quella attuale di San Pietro (in superficie).
Camminare per le grotte, dunque, significa fare un salto indietro nel tempo, fino all’epoca dell’imperatore Costantino che fece edificare questa basilica paleocristiana nel 319 d.C.
Oggi fedeli e turisti visitano le grotte perché qui si trovano le tombe di illustri Papi, tra cui San Pietro.
La cattedra di San Pietro
Questo trono ligneo realizzato da Bernini si trova nell’abside di fondo della basilica.
La cattedra lignea vera e propria è conservata all’interno del trono di bronzo dorato, e i visitatori possono ammirare anche quattro imponenti statue in bronzo ai suoi lati, le quali rappresentano i quattro dottori della Chiesa: Sant’Agostino, Sant’Ambrogio, Sant’Atanasio e San Giovanni Crisostomo.
La cupola
Simbolo della città di Roma, soprattutto se vista da un belvedere o su un colle, la cupola di San Pietro è maestosa anche se ammirata dall’interno della basilica. Con i suoi 133 metri di altezza e con un peso stimato di 14 mila tonnellate, la cupola di San Pietro fu costruita in due anni seguendo i disegni di Michelangelo e prendendo ispirazione da quella fiorentina del Brunelleschi.
Da non perdere la visita alla lanterna: salendo 537 scalini, infatti, è possibile raggiungere la cima ed ammirare un panorama mozzafiato.
Tomba di Papa Giovanni Paolo II
Nella cappella di San Sebastiano si trova la tomba del Papa più amato degli ultimi anni: Papa Giovanni Paolo II. Dopo la cerimonia della beatificazione, infatti, le spoglie del Santo sono state traslate nella basilica di San Pietro, dove tuttora riposano.
Il tesoro di San Pietro
Percorrendo il corridoio della sacrestia si accede al museo del tesoro di San Pietro, dove è possibile ammirare arredi, paramenti, pezzi di oreficeria sacra e opere d’arte legate alla storia della Chiesa e a quella, ovviamente, di San Pietro. Da non perdere qui il Tabernacolo del Sacramento Eucaristico di Donatello e il Sarcofago di Giunio Basso, un capolavoro di scultura paleocristiana.
Le porte
Le porte di San Pietro sono 5, e ciascuna di esse conduce all’interno della Basilica.
Nel 1947 fu indetto un concorso per sostituirle: l’idea era di creare nuove porte in bronzo da sostituire alle esistenti porte in legno di noce. In quell’occasione, l’unica porta a non essere rimpiazzata fu quella del Filarete, commissionata nel ‘400.
Le altre porte sono: la porta Santa, la porta dei Sacramenti, la porta del bene e del male, e la porta della morte.
La statua di San Pietro
In una visita alla Basilica di San Pietro in Vaticano non può mancare una sosta in contemplazione della statua di colui a cui è dedicata: San Pietro, primo Papa, fondatore della Chiesa. Si tratta di una grande statua di bronzo ubicata nella navata centrale che, con i suoi quasi due metri di altezza, cattura lo sguardo dei visitatori.
Una curiosità: i piedi del Santo appaiono oggi consumati. Questo perché un tempo c’era l’usanza di baciare il piede destro di San Pietro in segno di devozione e il gesto, ripetuto nei secoli, ha modificato la statua.
Il mosaico della navicella di Giotto
Il mosaico della navicella, realizzato su disegno di Giotto nel ‘300, si trovava inizialmente sulla facciata dell’antica basilica di San Pietro in Vaticano, nota anche come basilica di Costantino.
La scena, che oggi può essere ammirata nell’atrio della basilica, mostra Gesù che salva Pietro e gli altri apostoli dal mare in tempesta.
La basilica di San Pietro è un luogo suggestivo da inserire senza dubbio in un itinerario di fede. La sua maestosità, le eccezionali opere custodite, la sacralità delle spoglie dei Papi qui sepolti rendono il luogo ancora più emozionante nel momento in cui lo si visita e, per questo motivo, è assolutamente da non perdere.